Un principio base: il Sistema Sanitario Nazionale garantisce l’opportunità, non l’obbligo, di esprimere in vita la volontà a donare organi e tessuti. E una certezza: si può sempre cambiare idea, e nessuno verrà mai a chiederti il perché. Due intenzioni che, con l’avvento della Carta d’Identità Elettronica previsto nel prossimo mese di luglio, diventeranno concrete realtà ancor più alla portata dei cittadini, ed una semplice idea: dare a tutti la possibilità di esprimersi sulla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo del documento di riconoscimento.

“Innanzitutto è bene sottolineare che esprimere la propria volontà in merito alla donazione non è un obbligo del cittadino, ma un diritto. È invece un obbligo delle istituzioni farla rispettare” sintetizza il Sindaco Giorgio Giuffra. E’ questo infatti il principio ribadito più volte nel sistema legislativo italiano e ripreso anche nella Legge 98/2013, da cui parte la campagna nazionale per il coinvolgimento delle Anagrafi.

Il vero strumento alla base della “svolta” è il S.I.T., cioè il Sistema Informativo Trapianti, un registro informatico nazionale situato presso il Centro Nazionale Trapianti, consultabile “h 24” dagli operatori autorizzati dei Centri Regionali Trapianti dopo la comunicazione del decesso ai familiari di un possibile donatore. Saranno gli stessi dipendenti dell’anagrafe comunale, con pochi click, ad aggiornare il registro quando un cittadino maggiorenne esprimerà di fronte a loro la propria volontà, al momento del rilascio/rinnovo della propria carta d’identità. I cittadini potranno scegliere se dare o non dare la loro indicazione in merito alla donazione, e se sì, potranno scegliere se dichiararsi favorevoli o contrari, riservandosi poi il diritto di cambiare opinione.

La dichiarazione di volontà non ha una “scadenza” ma è sempre ed in qualsiasi momento modificabile da favorevole in contraria e viceversa. E’ possibile dunque cambiare idea, l’importante è che il cambio avvenga con un atto di uguale valore formale. Di fronte a più atti validi, cioè ad atti scritti riportanti il nome, la data e la firma del cittadino, la legge indica che sarà sempre considerato come valido l’ultimo disponibile in ordine temporale.

Se una persona non ha invece espresso la propria volontà in vita sulla donazione, si procede con la richiesta agli aventi diritto, cioè ai familiari. Sebbene la donazione sia molto spesso fonte di conforto per una famiglia in cui viene a mancare una persona cara, è anche vero che poter contare su una dichiarazione di volontà già chiaramente espressa in vita rende le cose più semplici e serene per i familiari, che sono certi di rispettare le volontà del proprio caro, e alleggerisce il peso di una domanda che puntualmente arriva in un momento difficile e delicato. Resta comunque l’impegno della Rete trapianti a garantire una partecipazione più serena possibile della famiglia di fronte alla donazione di organi o tessuti di un proprio caro.

“Grazie al progresso scientifico e ad un’organizzazione sempre più efficiente – conclude Giuffra -, oggi il trapianto di organi, tessuti e cellule rappresenta una reale speranza di vita per molte persone gravemente ammalate. Il trapianto è tuttavia una terapia erogabile soltanto attraverso la scelta di qualcuno: la scelta consapevole ed informata di voler essere utile agli altri attraverso un gesto, la donazione, che è per eccellenza simbolo di gratuità e di solidarietà sociale.”